Memoria di un viale

Racconto di passato, presente e futuro del viale dei Bambini e dintorni

La storia dell'Isolotto è nei suoi luoghi

di Franco Quercioli

La storia dell’Isolotto è nei suoi luoghi: le baracche, le piazze, i bar e i cortili e poi il Viale dei Bambini. Le baracche di via degli Aceri: scuole, centro di soccorso per l’alluvione, scuola popolare, doposcuola, comunità di base, CGIL e ANPI, circolo pensionati.  Le baracche di viale dei Pini: biblioteca e comitato di gestione, le baracche degli invalidi, quelle degli scout sull’argine dell’Arno, gli stands di bandone della Festa dell’Unità nel prato di via Maccari, baracche a cielo aperto.

Da aprile a settembre si sta bene fuori.E’ la stagione dei poveri e noi lo siamo. 

La precarietà è la nostra forza.

Anni '50 sul viale dei Bambini
Le baracche verdi appena costruite
una giornata di scuola alle baracche verdi

Le baracche sono in mezzo alle case. Si sente la gente che passa, gli odori e i rumori, e loro ci vedono fare scuola. Nel marzo del 1963 dal viale dei Bambini insegnanti ragazzi e genitori passano il cavalcavia e arrivano sulla Montagnola, alla nuova scuola. Un capolavoro dell’architetto Tiezzi, allievo di Michelucci.  Il Viale dei Bambini, nato apposta perché i bambini vadano a scuola da soli e che unisce la Piazza e la Chiesa alla Scuola.

Negli anni sessanta la Scuola della Montagnola e la Chiesa dell’Isolotto sono le istituzioni   che producono esperienze con caratteristiche pedagogiche fortemente innovative. Dai preti e dai maestri vengono i primi elementi di un rinnovamento che è soprattutto metodologico. L’altare è girato verso i fedeli, la cattedra è girata verso il muro e diventa tavolo di lavoro. Enzo Mazzi e Sergio Gomiti insieme al popolo dell’Isolotto, inventano il futuro. E noi ci siamo.

Passeggiata sul viale dei Bambini
Educazione stradale in via delle Mimose
Si gioca a fare vigili
Una classe, alla Baracche, con il maestro Sergio Rusich
Scuola Montagnola, anno 1963-64 il maestro Mauro Sbordoni
La classe 1963-64 del maestro Franco Quercioli

Le esperienze di scuola attiva e di socializzazione dei genitori si combinano con quelle di una catechesi di avanguardia, di una lettura biblica collettiva. 

Incontro a Gesù è il catechismo dell’Isolotto che il settimanale L’Espresso pubblicherà per intero, a colori. Protagonisti sono i ragazzi e gli adulti,  

Insegnare significa aiutare ad apprendere ed imparare tutti insieme. L’educazione è una relazione di scambio. ‘Tutti Uniti’ è infatti il giornalino dei ragazzi del maestro Luciano Gori. Diventerà un libro famoso.

Una classe del maestro Luciano Gori
una riunione alle Baracche
Piazza dei Tigli anni 50
La Santa messa in piazza

Quartiere

E’ il microcosmo dove nascono le relazioni e si forma la comunità. 

Si formano infatti luoghi, eventi e personaggi, che attraverso il tempo formano l’identità di un territorio.

da Firenze, capitale fuori le mura – Cronache di quartiere 1865-2015 di Franco Quercioli

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